
“La pace – affermava Albert Einstein - non può essere mantenuta con la forza, può essere solo raggiunta con la comprensione”. Sulla scia di queste parole, si è tenuta venerdì 4 aprile, presso la Sala Consiliare del Comune di Rutigliano, l’incontro “La mediazione dei conflitti:
verso una nuova società”, patrocinato dalle Associazioni “Arcolaio”, “Avecon” e dall’Ordine del Avvocati di Bari. Hanno presenziato il dott. Roberto Romagno, Sindaco di Rutigliano, il dott. Vito Savino, Presidente del Tribunale di Bari, l’avv. Giovanni Stefanì, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Bari. Sono intervenute la dott.ssa Ilda Rivoir, presidente dell’Associazione Arcolaio, la dott.ssa Nadia Zonno, Psicologa e Neuropsicologa, l’avv. Ida Denora, Mediatore civile e commerciale, la prof.ssa avv.Marilena Colamussi, Mediatrice al Tribunale dei minori di Bari, e la dott.ssa Mariadomenica Lo Nostro, Mediatore interculturale dell’Arcolaio. Ha introdotto e moderato la dott.ssa Maria Rosaria Limitone, Mediatore civile e commerciale. Dopo l’iniziale intervento del Sindaco, ha preso la parola il Presidente del Tribunale di Bari, che ha voluto mettere in luce l’importanza della mediazione per quei casi di non primaria importanza, per far sì che la giustizia possa occuparsi di questioni di maggior rilievo e possa svolgere il suo lavoro al meglio; il dott. Stefanì,ha invece auspicato la possibilità di “andare verso una società che non veda nell’altro un nemico da combattere, ma un interlocutore con cui dialogare: bisogna diffondere la cultura della conciliazione”. A questo punto si è entrati nel vivo dell’incontro. I punti all’ordine del giorno sono stati: lo scontro come possibilità d’incontro, il conflitto come possibilità di trasformazione della relazione, la risposta della giustizia al conflitto, nuovi orizzonti in materia di mediazione civile e commerciale, punire o responsabilizzare, le prospettive della mediazione penale e, infine, la mediazione scolastica e i giovani come forma di investimento per una nuova società. Ma cosa è la mediazione? Per spiegarlo, va analizzato innanzitutto il concetto di conflitto, per cui la mediazione è richiesta: esso va riconosciuto come evento fisiologico e non una patologia della relazione; la negatività spesso fa riferimento al conflitto, ma non alla modalità con cui esso è affrontato; la gestione del conflitto dipende da noi, dalla nostra capacità di controllarlo percependo come essenziale non il fatto di avere ragione, ma il bisogno di trovare una soluzione. Ed è qui che sopraggiunge l’idea di mediare attraverso l’apporto di un terzo soggetto che sia imparziale, con cui si giunga ad una soluzione concordata della lite. Per quanto riguarda la mediazione nell’ambito del diritto, molteplici sono i vantaggi che ne derivano: essa elimina le incertezze della sentenza in quanto le parti sanno già da subito quali siano i risultati finali, esclude la condanna alle spese, permette l’esenzione dall’imposta di bollo e dal contributo unificato, nonché da ogni altra tassa o imposta e, se le parti non dovessero giungere ad un accordo, non perdono alcun diritto e sono libere di abbandonare la procedura di mediazione in qualsiasi momento.Senza dubbio, in tutti gli interventi, a prescindere dal tipo di mediazione, è stata messa in rilievo la componente umana di questa procedura, la capacità dei mediatori di porsi in empatia con i soggetti in conflitto, di indagare le eventuali cause psicologiche che hanno dato origine allo scontro, di comprenderne i linguaggi, gli schemi di pensiero. Non a caso si è parlato dell’importanza della preparazione dei professionisti che assistono le parti, come ha sottolineato il dott. Savino. L’incontro si è concluso con una serie di interventi e scambi di idee tra i relatori e il pubblico presente, composto in prevalenza da avvocati del barese e da professionisti vari interessati all’argomento.
Scritto da Lucia Salvi su Rutigliano web del 14/04/14